Esiste una pubblicità uguale per tutti?
Ma l’elemento più importante da considerare in un progetto grafico (volantino, manifesto, spazio pubblicitario ecc) è il pubblico obiettivo, cioè coloro che ricevono il messaggio pubblicitario.
Bisogna sempre tener presente che non siamo tutti uguali. Ognuno di noi ragiona in modo diverso dall’altro e questo mette noi pubblicitari di fronte a mille variabili nella “stesura” del layout grafico. Il doby corp, l’ head line devono essere percepiti nel modo giusto dal pubblico, in poche parole il messaggio pubblicitario deve “passare” nel modo giusto.
Qual è l’obiettivo di una pubblicità?
Cicerone (statista romano) disse: “Se volete convincermi, dovete pensare i miei pensieri, provare i miei sentimenti e parlare con le mie parole”.
Cos’è la Brand Identity?
La “Brand Identity” crea un rapporto con il cliente consumatore. Per tanto la percezione che il cliente avrà di un azienda è strettamente legata all’ immagine (al giudizio) che avrà verso quell’azienda, quel marchio.
Pertanto ’immagine è un giudizio e quel giudizio è evocato dal marchio dell’azienda (Brand) attraverso il quale il client riconosce l’azienda (Identity) e i suoi prodotti.
Un esempio: "la scatola blu di Nivea". Dopo i primi 100 anni di vita ipotizzavano un restyling della scatola rinnovando i colori. La scelta dei vertici degli esperti di marketing internazionale è stata: "La scatola blu non si tocca", tutto il resto può cambiare ma quello che il colore della scatola evoca deve rimanere tale.
Si può cambiare logo e nome?
Cambiare nome ad un prodotto è, maggior parte dei casi, una conseguenza obbligata dalla perdita di Identità aziendale come nei casi di omonemia tra il prodotto e il settore.
E’ il caso ad esempio della 3M che produce lo “Schoch”. Per tutti il nastro adesivo trasparente è lo Schoch, e poco importa se sia della 3M o di altri. Un altro esempio sono le “Sottilette”. Per tutti il formaggio a fette è “Sottilette”, nessuno dice “ho comprato il formaggio a fette con buona pace della Kraft
Ci sono casi in cui con il nome di un prodotto si identifica un intero settore. Il nome di un prodotto diventa anche quello di tutti i prodotti concorrenti. Perdita di identità azindale. Cambiare nome o logo è una scelta obbligata e coraggiosa perché ignorare alcune dinamiche di mercato è come ignorare la realtà.
Si può cambiare logo e nome?
E’ il caso ad esempio della 3M che produce lo “Schoch”. Per tutti il nastro adesivo trasparente è lo Schoch, e poco importa se sia della 3M o di altri. Un altro esempio sono le “Sottilette”. Per tutti il formaggio a fette è “Sottilette”, nessuno dice “ho comprato il formaggio a fette con buona pace della Kraft
Ci sono casi in cui con il nome di un prodotto si identifica un intero settore. Il nome di un prodotto diventa anche quello di tutti i prodotti concorrenti. Perdita di identità azindale. Cambiare nome o logo è una scelta obbligata e coraggiosa perché ignorare alcune dinamiche di mercato è come ignorare la realtà.
Cosa fa l’agenzia pubblicitaria?
a) studiare il mercato di riferimento in termini di prodotto e/o servizio.
b) analizzare il mercato di riferimento in termini di copertura geografica (il territorio in cui l’azienda opera)
c) fare una ricerca dei concorrenti e della loro quota di mercato
d) studiare il target di riferimento (clienti), la loro estrazione sociale in termini di reddito e capitali presunti (medio/alto, alto ecc), lo stato sociale (uomo, donna, famiglia, single, imprenditori, liberi professionisti ecc) l’età media, le loro abitudini (dove vanno, cosa fanno, cosa leggono, gli hobby ecc.) Solo conoscendo a fondo i comportamenti dei clienti si può raggiungerli efficacemente con azioni pubblicitarie.
e) proporre all’azienda le sue considerazioni e conclusioni finali ed un piano di comunicazione pubblicitaria per l’anno in corso che tenga conto del budget che l’azienda ha messo a disposizione per raggiungere i nuovi clienti e mantenere quelli attuali.
Quali sono i vantaggi dell’azienda?
I. stabilire e conoscere da subito l’entità del budget pubblicitario che metterà a disposizione per l’intero anno. (costi certi)
II. avere un programma chiaro della comunicazione pubblicitaria che farà durante l’anno
III. seguire degli obiettivi
IV. non rischiare di scegliere a caso tra le varie proposte pubblicitarie che vengono fatte durante l’anno (telefonate e proposte varie)
V. evitare perdite di tempo ricevendo rappresentanti pubblicitari di aziende spesso sconosciute
VI. investire i propri soldi in pubblicità mirate
VII. avere un unico interlocutore per tutto ciò che concerne la comunicazione aziendale